Electroscolpture di Andrè Lapasset

La cellulite

La cellulite, argomento che preoccupa la maggioranza delle donne, d’ogni età e stato sociale, riempie pagine di stampa, alimenta convegni e dibattiti medici ed estetici, mantenendo vivaci la richiesta e l’offerta di cure estetiche e mediche.

La cellulite è un problema dai tanti aspetti o sfaccettature: il suo orizzonte si estende dalla psicoemotività soggettiva all’estetica secondo la moda, dalla patologia medica alla clinica ed alla pratica dell’estetica.

La “cellulite” come tutti sanno è un termine comune per identificare uno stato patologico, tipicamente femminile, che corrisponde alla lipodistrofia distrettuale o panniculosi che può essere associata o no al sovrappeso corporeo e all’obesità. Tale affezione è di carattere prevalentemente estetico, non presentando, almeno inizialmente, a livello delle zone colpite, compromissioni strutturali tali da determinare sintomi o segni clinici di rilevante entità. Il deteriorarsi però con il tempo del quadro istomorfologico determina l’insorgenza di sintomatologia clinica non solo della cute, ma anche e soprattutto del circolo vascolare (microcircolo).

La localizzazione della cellulite può essere: superficie laterale delle cosce (a tipo di pantaloni da equitazione), glutei, regione lombo-sacrale, tutta la superficie delle cosce, superficie mediale delle ginocchia, terzo superiore delle gambe, spalle, superfici estensore e laterali degli arti superiori, base posteriore del collo.

La sintomatologia a carico degli arti inferiori può essere: parestesie, pesantezza, intorpidimento, tensione, crampi, dolori, piedi freddi.

All’ispezione distinguiamo sostanzialmente 3 stadi ovvero:

  • La cute appare opaca ed arida (oppure lucente e levigata), di tonalità subcianotica disseminata di chiazze miliari pallide (1°stadio).
  • La cute appare con chiazze di qualche centimetro di diametro, rilevate e punteggiate da piccoli tappi cornei ravvicinati, emergenti da follicoli dilatati (cute a buccia d’arancia), cute con lievi depressioni ravvicinate e lineari (cute a trapunta), cute con marcato disegno ondulato e depressioni a cratere (cute a materasso) (2° stadio).
  • La cute appare di colorito giallastro o grigiastro e d’aspetto flaccido con estese depressioni e noduli, teleangectasie, microvarici e varici di piccolo e medio calibro, petecchie, ecchimosi (3° stadio).

Alla palpazione distinguiamo sostanzialmente le seguenti alterazioni che possono essere anche associate tra loro: la cute presenta ipotermia, superficie cutanea ruvida e scabra, pastosità della cute, fovee, presenza di formazioni nodulari, mobili, di consistenza parenchimatosa o fibrosa, presenza di placche o piastroni indurativi a zone flaccide con rete fibrosa basale.

Dal punto di vista istopatologico la cellulite (lipodistrofia distrettuale) si distingue in 3 stadi, in altre parole:

  • IPODERMATOSI: Ipertrofia ed iperplasia degli adipociti, anisopoichilocitosi adipocitaria, distribuzione arcuata dei fasci collageni sottocutanei, edema interstiziale per aumento della permeabilità capillaro-venulare (1° stadio).
  • PANNICULOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA MITE: Ipocheratosi follicolare alternata ad aree d’ipercheratosi, microangiopatia cutanea con ectasia capillare e venulare, (incremento della quota mucopolisaccaridica della membrana basale), adipociti ipotrofici o atrofici, a tratti disgregati o dissociati da grosse fessure, proliferazione reticolare ed attivazione fibrocitaria, fibrille incapsulanti formazioni micronodulari costituite da adipociti, micronoduli che confluiscono in macronoduli, focolai emorragici e d’imbibizione plasmatici, piccoli focolai trombotici lungo i setti connettivali (2° stadio). 
  • FIBROSCLEROSI: Alterazione dei rapporti microvascolo-tessutali, sconvolgimento della struttura globulare, presenza di grossi tralci connettivi, iperplasia e sclerosi del collagene.

In sintesi le celluliti si possono inquadrare in tre stadi clinici generali:

  • 1° STADIO:

retrazione e flocculazione con aspetto della pelle a buccia d’arancia. Può formarsi a qualunque età e persino alla pubertà. Si tratta di un cattivo funzionamento della sostanza fondamentale ossia la sostanza nella quale sono immerse le cellule e nella quale esse trovano nutrimento. In generale  questo stadio è causato molto rapidamente da cattiva alimentazione (diete strane non bilanciate), eccesso d’esercizio fisico o di medicamenti (cortisonici, ormoni tiroidei), ciclo mestruale irregolare, gravidanza, pubertà, indumenti stretti, pillola anticoncezionale, ecc.

  • 2° STADIO:

formazione del tessuto in noduli fibrosi con pelle a buccia d’arancia e fibre. Quando il 1° stadio si prolunga, le cellule invece di rinnovarsi degenerano e muoiono. Si formano fibre o noduli disturbando gli scambi e aggravando il processo. Queste fibre o noduli si vedono poco ma si scoprono facilmente mediante palpazione in profondità.

  • 3° STADIO:

avvizzimenti, ondulazioni, smagliature. Dato che gli scambi sono rallentati, la pelle non trova più i mezzi per produrre l’elastina e perde la sua elasticità. Affermiamo che questo 3° stadio è grave perché per rimediarvi bisognerà dapprima risalire al funzionamento dei due primi stadi. Dopo che la pelle avrà ripreso il suo funzionamento normale, si rimetterà a fabbricare l’elastina. Il processo è dunque abbastanza lungo, dato che la riproduzione normale dell’elastina decresce con l’età.

Il 2° e 3° stadio può comparire anche per primi. Ad esempio per interventi estetici o medici troppo cruenti e non indicati o eseguiti in modo maldestro si avrà la formazione di fibre o noduli fibrosi in modo più rapido proseguendo fino alla degenerazione fibro-cellulare del 3° stadio.

Un gran numero di persone sono affette da cellulite e si rivolgono ai medici per la soluzione del loro problema. In questa situazione s’inserisce l’elettroforesi (Electroscolpture di Andrè Lapasset) una corrente elettrica che ci permette di pilotare una distribuzione funzionale delle sostanze utili alla cute e già presenti nella stessa, ma con localizzazioni disomogenee a causa di un processo cellulitico in atto.

Vi ricordo che l’elettroforesi nel campo estetico come in quello medico non deve essere confusa con la ionoforesi che è rappresentata da una differente corrente elettrica; dunque la differenza tra le due tecniche non è l’utilizzo o meno di sostanze farmacologicamente attive ma la diversa struttura dell’onda elettromagnetica.

Il primo ad utilizzare l’elettroforesi senza l’utilizzo delle sostanze farmacologicamente attive è stato il Sig. Andrè Lapasset di Parigi con una metodica originale negli anni ’80.

Questo è un metodo che se ben appreso e ben applicato, seguendo dei canoni semplici e intuitivi, permette di combattere efficacemente le diverse peculiarità della “cellulite”.

Si comprende come l’elettroforesi è attiva contemporaneamente sia contro la parte lipodistrofica (volume degli adipociti), sia contro il ridotto funzionamento del microcircolo, sia contro il rilassamento della cute e quindi delle trame connettivali che coinvolgono la “cellulite”.

Un metodo già scientificamente testato all’Università “La Sapienza di Roma” dal Prof. Michelangelo Cairella nel 1985 e che ha evidenziato gli effetti positivi sulla cellulite e contemporaneamente sul rilassamento della cute associato e soprattutto sul compartimento microvascolare.

Bisogna ricordare e ripetere instancabilmente che - solo osservando le leggi naturali che conducono ad una vita igienica sotto il profilo alimentare, e razionale sotto il profilo fisico e psichico – possiamo ottenere e conservare una buona salute; ogni altra cosa sarà solamente un “surrogato”.

Nell’arco di qualche settimana con l’applicazione di questa metodica associata a dieta-terapia si ottiene di ridurre secondo il caso sia il peso sia il volume ma in aggiunta si agisce sulla cute, tonificandola e ossigenandola, e sulla circolazione microcircolatoria e linfovenosa, riducendo i liquidi extracellulari e aumentando i giusti scambi intracellulari.

La cute è composta da: 1) epidermide che è lo strato superficiale che ci protegge dall’ambiente, 2) derma che è un tessuto ricco di vasi e nervi, ghiandole sebacee e liquido interstiziale ed ha una funzione di nutrimento in generale di gestione omeostatica del sistema cute, 3) ipoderma che è costituito da cellule adipose e serve da impalcatura e da isolante.

L’elettroforesi agisce in modo mirato sul derma e di conseguenza condiziona l’epidermide e associato alla dieta condiziona e riduce l’ipoderma.

E’ bene ricordare che la cellula, unità funzionale dell’organismo, per assicurare la propria esistenza, deve respirare, nutrirsi ed eliminare i suoi rifiuti (ovvero scorie). Questa triplice azione è resa possibile dal sangue portato a contatto d’ogni cellula dalla rete capillare.

Il corpo umano contiene circa il 66% di liquidi e 34% di sostanze solide.

La vita è un movimento continuo di liquidi tra le cellule e dentro le cellule: il fermarsi di questo movimento è la morte; il rallentamento parziale provoca un danno parziale. Gli scambi si fanno principalmente attraverso i capillari e le membrane, la cui importanza per l’intero organismo è evidente.

E’ possibile ristabilire un buon funzionamento d’insieme attraverso l’elettroforesi.

Il volume di sangue circolante è di circa 6-7 litri; la linfa circolante è di 4 tonnellate per 24 ore; il fegato riceve ogni ora 100 litri di sangue e 40 litri di linfa. Questo breve richiamo all’apparato circolatorio mostra l’importanza che ha per la salute il suo buon funzionamento.

Per vivere e condurre una vita attiva, occorre un’alimentazione equilibrata comportante una certa quantità di bevande non alcoliche; inoltre abbiamo bisogno di 126.000 litri d’aria con 26.000 litri d’ossigeno in media per 24 ore. L’ossigeno è indispensabile non solo alla vita cellulare ma anche per distruggere le scorie o impedire la loro formazione e tutto ciò indica l’importanza dell’apparato respiratorio.

L’assimilazione dell’ossigeno avviene grazie alla presenza di vitamine e ormoni.

Comprenderete meglio adesso le relazioni che esistono e l’equilibrio che bisogna stabilire tra alimentazione, apparato respiratorio e apparato circolatorio, per la conservazione di una buona salute in generale; da ciò la necessità di rispettare una buon’igiene di vita ovvero un congruo movimento muscolare e un regime dietetico appropriato all’esigenza del momento.

Ricordiamo ancora che esiste fra le cellule uno spazio interstiziale occupato da un liquido nutritivo complesso (sostanza fondamentale) che è quasi lo stesso dappertutto e che contiene tutte le sostanze indispensabili alla vita delle cellule: vitamine, oligoelementi, corpi grassi, idrati di carbonio, proteine, ecc. Tutte queste sostanze si trovano sotto forma di molecole ionizzate ovvero con una carica elettrica prevalente che ne permette l’interscambio intracellulare e intravasale.

Quindi al flusso nutritivo sono necessarie:

  • Delle costanti chimiche: vale a dire apporto di tutti gli elementi necessari alle cellule;
  • Delle costanti fisiche: vale a dire necessità di un mezzo ad atto agli scambi con le cellule, che conferma quello che si diceva circa il meccanismo delle alterazioni e delle classificazioni.

In conclusione, è evidente che ogni tentativo per influenzare in senso favorevole il trofismo della cute e per renderla più salubre, deve intervenire a fondo per ristabilire o migliorare il metabolismo della sostanza fondamentale.

 

 L’ELETTROFORESI E’ IL MEZZO PIU’  SEMPLICE  E  NATURALE  PER  RIGENERARE  LA CUTE.

Naturalmente bisognerà trattare anche il corpo nel suo complesso, oltre alla parte “malata”: per questo bisognerà esigere dalla paziente cooperazione e qualche sacrificio nel conformarsi ai precetti naturali d’alimentazione, di vita e d’igiene corporale.

Dopo aver definito che cos’è la cellulite e la fisiologia della cute è più facile comprendere il meccanismo che è alla base della sua formazione e determinarne le cause: tutto quello che può nuocere al funzionamento normale del mezzo di nutrizione e delle cellule della cute comporterà una degenerazione di questo mezzo e delle cellule che vi vivono. Le alterazioni all’inizio localizzate potranno in seguito diffondere in modo plurifocale interessando diverse zone.

Le cause della cellulite sono perciò molteplici e varie:

  • Malattie dismetaboliche
  • Traumi
  • Medicamenti
  • Affaticamento
  • Disturbi circolatori

Esistono anche cause meno appariscenti:

  • Vestiti troppo stretti
  • Inquinamento
  • Diete dimagranti sbagliate e non bilanciate
  • Attività fisica eccessivamente intensa

Riassumendo: tutto ciò che aggredisce la cellula o la sua funzione nutritiva o che aggredisce il metabolismo in generale provocherà l’apparizione della malattia cellulitica.

 

IL TRATTAMENTO

Premesso che la cute può essere paragonata, schematicamente, ad un gel ionizzato, e le parti alterate a zone dello stesso, il trattamento consiste quindi in un’elettroforesi per zone applicata al corpo intero per spostare il materiale vitale dalle zone sane a quelle patologicamente alterate. Il principio del metodo Electrospulputure è perciò fondamentalmente diverso dagli altri, e consiste nel trattare le parti alterate mediante le parti sane, grazie al suo metodo d’applicazione. E’ composto di un generatore di corrente unidirezionale che nel suo tempo non varia né di forma né di polarità, quindi molto stabile e costante. Si avvale di un elettrodo speciale duttile che permette di ridurre la densità elettronica e di modellarsi sulla cute come un cilindro e la cute è protetta dal contatto con gli elettrodi per mezzo di bende imbevute d’acqua corrente tiepida.

Le applicazioni tecniche consistono nell’individuare le parti sane e nello spostare il materiale indispensabile alla vita cellulare da queste zone a quelle alterate. Lo spostamento di materia consente di riequilibrare il volume e l’armonia della figura, e di rigenerare le parti alterate.

E’ evidente che per la duttilità applicativa del metodo e con la conoscenza dei diversi modi d’applicazioni si potrà intervenire con estrema efficacia nelle diverse zone del corpo.